La macchina del sonno non è così “dolce”
L’ultimo ritrovato per fare addormentare i bebè ed evitare continui risvegli notturni? Un dispositivo che produce un “rumore bianco”, per cullarli con suoni simili a quelli che ascoltavano nel grembo materno. Negli Stati Uniti lo strumento, simile a una piccola ricetrasmittente, sta avendo successo tra i genitori esasperati per le notti insonni. Reclamizzato come un metodo “dolce” per fare dormire i figli, ora suscita qualche perplessità tra i medici ricercatori delll’ Hospital for Sick Children di Toronto, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista on line Pediatrics.
Il principio del “rumore bianco” è quello di coprire i rumori molesti che potrebbero svegliare i bambini, cullandoli col suono delle onde, della pioggia, del battito cardiaco, ma anche ricorrendo a suoni meccanici come quello del traffico, dell’aspirapolvere… In questo modo verrebbero mascherati i rumori ambientali fastidiosi.
Ma lo studio rivela che questa pratica non è poi così “dolce” come sembra, visto che il volume massimo delle apparecchiature (ne sono state controllate 14 appartenenti a diverse marche produttrici) rasenta la soglia ritenuta pericolosa negli ambienti di lavoro (85 decibel): la media raggiunge 79,1 decibel. Alcune di esse superano gli 85 decibel.
I ricercatori canadesi mettono in guardia i genitori: questi strumenti vanno usati con la massima cautela, a difesa delle orecchie dei bambini, ovvero al di sotto dei 50 decibel, come prescritto nelle nursery degli ospedali. Il cervello di un bambino infine andrebbe esposto a stimoli sonori diversi, per un corretto sviluppo.