La decima edizione della Giornata mondiale dell’udito (International Ear Care Day) è stata celebrata il 3 marzo scorso, promossa da OMS (Organizzazione mondiale della sanità). L’appuntamento quest’anno si è centrato sul tema fondamentale della prevenzione.
Congeniti o acquisiti, i problemi all’udito riguardano il 5% della popolazione mondiale, ovvero 360 milioni di persone. Ma la metà dei casi di sordità può essere prevenuta. A preoccupare in particolare sono le nuove generazioni: secondo le stime dell’OMS, sono quasi 32 milioni i bambini con disturbi all’udito. Nei più giovani, la sordità potrebbe essere evitata, addirittura nel 60% dei casi: per questo l’Organizzazione internazionale consiglia vaccinazioni regolari, limitazioni dell’accesso ad alcuni farmaci e la riduzione dei livelli di rumore nella vita quotidiana. Si dovrebbe seguire –hanno detto gli esperti- la “regola del 60”: musica di intensità non superiore a 60 decibel e per non più di 60 minuti al giorno. Un bambino che fa fatica a sentire può avere difficoltà anche ad imparare a parlare, andare male a scuola ed essere isolato socialmente. Oggi esistono gli strumenti per prevenire tutto questo.