Forse non è esatto sostenere che l’iPod abbia determinato un drastico peggioramento per l’udito di un’intera generazione di giovani americani, che ne fa un uso sconsiderato? La domanda in controtendenza è giustificata da uno studio scientifico, pubblicato il 15 dicembre 2016 su JAMA Network Otolaryngology-Head&Neck Surgery. Secondo la ricerca, che si è svolta sui dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey, nell’ultimo decennio il calo delle capacità uditive nella popolazione adulta tra i 20 e i 69 anni sarebbe in diminuzione. A sorpresa, il numero delle persone che soffrono di disturbi alle orecchie è diminuito del 2%, dal 1999 al 2012. Questo inaspettato miglioramento però è essere dovuto a diversi motivi: gli sforzi per diminuire l’inquinamento acustico nelle città e la maggiore attenzione alle problematiche legate ad ambienti lavorativi rumorosi, l’eliminazione di alcuni farmaci ototossici (antibiotici riconosciuti come tali) e la prevenzione delle malattie infantili che possono danneggiare l’udito (ad esempio il morbillo) condotta tramite campagne di vaccinazioni.
I medici e pediatri americani avvertono: La cultura della prevenzione ha fatto sì che la salute delle nostre orecchie sia migliorata. I dispositivi per ascoltare musica in cuffia rimangono pericolosi.