La voce della madre rappresenta una fonte di consolazione per tutti i bambini, ma finora non si era ancora studiato nei particolari il meccanismo cerebrale che si mette in moto al suo ascolto.

Uno studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, a cura degli studiosi della Stanford University (Oregon, USA), ha individuato le complesse interazioni tra diverse regioni cerebrali che si mettono in moto nell’ascoltare quella sola voce. All’occasione non solo vengono elaborate informazioni uditive, ma si connette una rete complessa e molto estesa di regioni cerebrali; si tratta di una facoltà che compare precocemente e si mantiene per tutta l’infanzia. Si attivano emozioni, stimoli di ricompensa, informazioni sul se’ e capacità di elaborazione dei visi. Gli studiosi hanno anche rivelato come a un più forte grado di coinvolgimento di tali connessioni corrisponda una maggiore facilità nella comunicazione sociale dei bambini.

La ricerca è stata condotta su 24 giovanissimi tra i 7 e i 12 anni, sottoposti a scansioni di risonanza magnetica, mentre ascoltavano le voci della madri biologiche e di altre donne, che pronunciavano parole senza senso.

I dati raccolti potrebbero rivelarsi importanti nello studio dei deficit di comunicazione sociale nei bambini con disturbi neuropsicologici, come ad esempio l’autismo.