Trasformare in musica i dati scientifici legati ai fenomeni naturali: l’idea è venuta a un prof. esperto in tecnologia musicale, presso la Pennsylvania State University. Già 25 anni fa Mark Ballora raccoglieva i suoni della strada e cercava di trasformare in musica la loro evoluzione, lavorando tramite un sintetizzatore; molto presto ha iniziato a collaborare con diversi scienziati, al fine di elaborare tutti i tipi di statistiche numeriche in dolci sinfonie: dall’energia emessa nel tempo da una stella di neutroni, al variare del ciclo della temperatura corporea degli scoiattoli artici…
Dal 2014, lo studioso collabora con un collega meteorologo, per cercare di studiare e tradurre in musica eventi naturali come tempeste e terremoti. Il fine sarebbe quello di capire al meglio come si manifestano alcune calamità, come ad esempio gli uragani: nel 2017 le grandi tempeste nel Nord Atlantico hanno devastato le comunità di Houston, Porto Rico e i Caraibi in generale. Studiare l’evoluzione di questi fenomeni, interpretandone le dinamiche, significa affiancare le persone nella prevenzione dei pericoli ad essi connessi. La musica può aiutare anche in questo: vale la pena dunque considerare l’evoluzione dei bollettini meteorologici per trasformarli in gradevoli note.