Get Social With Us
Gli effetti analgesici dei suoni - Linear Apparecchi acustici
24926
post-template-default,single,single-post,postid-24926,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-3.6,wpb-js-composer js-comp-ver-6.7.0,vc_responsive

Gli effetti analgesici dei suoni

I suoni, in particolare la musica, possono contribuire a ridurre le sensazioni dolorose. Questo risultato spesso è dovuto all’effetto che hanno nel ridurre le tensioni emotive. Un nuovo studio ha dimostrato però che particolari suoni a bassa intensità agiscono direttamente sul talamo del cervello, inducendo una riduzione della percezione del dolore. Il meccanismo è stato rilevato e sperimentato sui topi. Attivando artificialmente il processo indotto dai suoni anche in assenza di questi, la sensazione di dolore spariva ugualmente. Per contro, inibendo il processo, anche in presenza di suoni, il dolore permaneva. La relazione fra i suoni e la percezione del dolore è stato al centro di uno studio condotto da ricercatori del National Institute of Dental and Craniofacial Research (Nidcr) statunitense, dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina di Hefei; e dell’Anhui Medical University di Hefei, Cina. La loro ricerca è stata pubblicata su Science.

Durante gli esperimenti, ai topi è stata prodotta una sensazione dolorosa a una zampa facendo loro ascoltare tre tipi di suoni: musica classica, un riarrangiamento ‘disarmonico’ dello stesso brano, e il cosiddetto rumore bianco ossia un suono costante il più possibile neutro. Per registrare l’attività neurale dei topi in tempo reale sono stati utilizzati congiuntamente diversi metodi di indagine, da test comportamentali a sofisticate tecniche di imaging. Tutti e tre i tipi di suono, se riprodotti a bassa intensità rispetto al rumore di fondo (come se fosse un sussurro), hanno ridotto la sensibilità al dolore nei topi. I ricercatori hanno quindi trovato i circuiti neurali all’origine di questo meccanismo. Lo studio suggerisce che i suoni abbiano un ruolo nell’attivazione di effetti analgesici. La ricerca adesso dovrà verificare se i meccanismi validi per i topi abbiano un analogo nel cervello umano, che è molto più complesso.