Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a “fotografare” in maniera dettagliata il meccanismo molecolare che avviene nell’orecchio interno e che consente di convertire le vibrazioni in suono, processo che sta alla base dell’udito e dell’equilibrio nei mammiferi. Gli studiosi dell’Oregon Health & Science University (OHSU) hanno superato un’ultima frontiera, rimasta inesplorata: l’architettura dell’orecchio interno e la trasduzione sensoriale. Un passo importante è stato dunque compiuto grazie a una tecnica di imaging al microscopio rivoluzionaria, la microscopia crioelettronica, che permette di vedere nel dettaglio le strutture di proteine e i componenti delle cellule, con un livello di precisione fino a pochi anni fa inimmaginabile. L’elaborazione di questa tecnica, che ci ha permesso di vedere in 3D le molecole biologiche, nel 2017 ha valso il Premio Nobel per la Chimica agli scienziati Jaques Dubochet (Università di Losanna), Joachim Frank (Columbia University) e Richard Henderson (Medical Research Council Laboratory).
Lo studio che riproduce in 3D le molecole dell’orecchio interno e che utilizza questa tecnica è stato pubblicato ai primi di ottobre 2022 sulla rivista “Nature”, a firma dello scienziato Eric Gouaux.