La tecnica degli ultrasuoni consente di pulire gli scafi delle navi senza utilizzare sostanze nocive come il cloro. La capacità degli ultrasuoni di scrostare superfici è nota dalla seconda guerra mondiale e l’utilizzo di questa tecnica per gli scafi navali si è diffusa nel XXI secolo. Adesso una ditta tedesca, Hasytec Electronics, di Kiel, ne ha esteso ulteriormente l’applicazione, ottenendo la certificazione europea Atex per poterla utilizzare anche in un ambiente pericoloso come le navi rigassificatrici o Fsru, cosa che finora non era possibile. Gli ultrasuoni vengono attualmente utilizzati per pulire gli scafi di altri tipi di nave, come quelle da crociera. Ad esempio da oltre sei anni la stessa Hasytec fornisce tecnologia basata sugli ultrasuoni per prevenire la crescita e l’incrostazione su tutte le superfici. La tecnologia è già in uso su oltre 650 navi, tra cui le unità da crociera della compagnia Tui “Mein Schiff 1”, “Mein Schiff 3” e “Mein Schiff 6”.
Un sistema antifouling a ultrasuoni è in genere costituito da un’unità che controlla numerosi trasduttori installati sullo scafo e su altre parti interne della nave. Il sistema emette più impulsi ultrasonici in una gamma di frequenze mirate, trasmessi attraverso il materiale a cui i trasduttori sono collegati. Gli impulsi creano un’alternanza di pressione negativa e positiva sulla superficie del materiale, formando bolle microscopiche durante il ciclo di pressione negativa, che poi implodono durante il ciclo di pressione positiva. Questa agitazione superficiale che si verifica a livello microscopico dà origine a un effetto di pulizia che elimina le alghe, il primo anello della catena alimentare della vita marina. Mantenere costantemente le superfici sommerse prive di alghe le rende un habitat meno invitante per gli organismi più grandi. Inoltre, il movimento dell’acqua trasportata da questo processo impedisce anche alle larve di cozze e ai cirripedi di annidarsi.
La nave Fsru di prova su cui è stato testato il sistema, la “Excelsior”, verrà trasferita entro la fine del 2024 al terminal gnl di Wilhelmshaven, dove comincerà a operare. “L’uso del nostro sistema antifouling impedirà lo scarico di circa 32 tonnellate di cloro nel parco nazionale del mare di Wadden ogni anno”, afferma Jan Kelling, ceo di Hasytec Electronics.