Si pensava che gli squali fossero completamente silenziosi e non emettessero rumori, ma una nuova ricerca mostra che non è così: anche questi animali producono suoni. Gli squali sono molto sensibili: rispetto ai nostri cinque organi di senso, loro ne possiedono sette o otto. Possono ad esempio percepire i campi magnetici ed elettrici. Possiedono anche un udito molto raffinato, sebbene siano privi di corde vocali. Come spiega il sito del Museo di storia naturale di Trieste, hanno un orecchio interno “costituito da una coppia di sottili cellule filiformi, poste vicino alla sommità del cranio, dove convergono le onde sonore, attraverso tube cartilaginee”. Finora si pensava che questa sensibilità servisse per percepire l’ambiente esterno, ma non per comunicazioni intraspecifiche. Adesso però si aprono stimolanti prospettive: uno studio pubblicato su “Royal Society Open Science” e realizzato da un team condotto da Caroline Nieder, ha infatti riscontrato per la prima volta la produzione deliberata di schiocchi da parte di alcune specie di elasmobranchi (il gruppo di cui fanno parte squali, mante e razze), come il Mustelus lenticulatus. Gli schiocchi registrati sono a banda larga (larghezza di banda media circa pari a 23 kHz ± 0,1 ), con picchi compresi tra 2,4 e 18,5 kHz (frequenza di picco media circa pari a 9,6 kHz ± 0,3 ) e durata media di circa 48,42 ms ± 2,9 . Gli scienziati ipotizzano che vengano prodotti utilizzando i denti. Il rumore veniva emesso dagli animali all’avvicinarsi dei subacquei. I ricercatori hanno detto che saranno necessari ulteriori approfondimenti per verificarne la natura, se siano suoni incidentali o abbiano rilevanza comportamentale.