Il suono del silenzio
Il nostro cervello è al lavoro anche quando si è immersi nel silenzio: quando tutto tace si attiva un circuito di neuroni che ha il compito di portare il segnale del silenzio dall’orecchio alla corteccia uditiva.
In assenza di rumore non è come se un interruttore si spegnesse, perchè il messaggio di pausa viene registrato come uno dei mattoni del linguaggio, fondamentale per separare una parola dall’altra. Michael Wehr, psicologo dell’università dell’Oregon, lavora per decifrare e correggere vari disturbi dell´udito, autismo e dislessia: I computer – spiega – non riescono a seguire una conversazione nel rumore, gli uomini sì, grazie alla capacità di inserire le pause nei momenti giusti. Ascoltare i silenzi è basilare per dare senso ai rumori: la cessazione di uno stimolo uditivo accende un gruppo di neuroni, diversi da quelli incaricati di trasportare l’informazione “suono”.
Le persone con problemi di udito – conclude – hanno difficoltà a seguire una conversazione quando il rumore di fondo è intenso: capire come il cervello processi le pause fra le parole potrà aiutarci a costruire apparecchi acustici più efficienti o ad aiutare i bambini con dislessia.