Il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (Fns) ha finanziato una serie di iniziative per registrare e riprodurre i suoni dell’ambiente che cambia; i particolare, il tema è quello del mutamento climatico. L’artista australiano Philip Samartzis ha registrato i suoni di un ghiacciaio, per poi creare una composizione in tre atti che permette di ascoltare il rumore del vento fra le rocce, del ghiaccio che si scioglie, delle pietre che franano, tutti fenomeni accentuati dal riscaldamento del pianeta. Marcus Maeder ha invece catturato i cambiamenti che avvengono nei rumori di una foresta: «Il gorgoglio del torrente – afferma Maeder – è meno forte visto che ha una portata d’acqua minore. I ruscelli di montagna si prosciugano. La fauna se ne sta in disparte, è meno attiva e quindi più silenziosa. L’umidità dell’aria diminuisce, la temperatura aumenta. Questi fenomeni ambientali hanno un impatto sulla sintesi sonora della voce della foresta: i suoni bassi diventano più gravi, quelli alti più acuti. A un certo punto la foresta si zittisce, perché i suoni che emette non sono più udibili dall’uomo».