Non è detto che il silenzio assoluto faccia sempre bene ai bambini mentre dormono: i suoni che ascoltano passivamente durante il sonno li aiuterebbero a imparare a parlare, distinguendo meglio le sillabe.
Così una ricerca americana, pubblicata su “Cerebral cortex” la scorsa primavera, ha messo in luce come ai piccoli, tra i 12 e i 18 mesi, un po’ di rumore possa giovare, soprattutto a quelli con rischio di ritardo nel linguaggio. E’ stato osservato che i bambini di questa età, esposti passivamente a una serie di suoni non linguistici una volta a settimana per sei settimane, riuscivano a identificare e distinguere le sillabe in modo più preciso rispetto ai loro coetanei. Questi suoni, brevi transizioni acustiche di pochi decimi di millisecondi, avrebbero facilitato la formazione e il rafforzamento delle connessioni neurali.