La costruzione di impianti eolici off-shore per la produzione di energia elettrica, al largo della Danimarca, preoccupa a causa del rumore subacqueo e i danni che potrebbero derivare in particolare ai mammiferi marini.
Al largo del porto di Esbjerg si trova il più grande parco eolico del mondo, con 91 turbine in funzione giorno e notte, senza interruzione e in qualsiasi condizione atmosferica. Il progetto per produrre energia elettrica sfruttando il vento continua a espandersi, ma le turbine devono essere piantate nel fondo del mare: ognuna di esse necessita di diversi pali, il cui peso oscilla tra le 250-420 tonnellate, alti 86 metri, di cui 35-40 devono essere conficcati nel terreno. Durante questi lavori di installazione viene prodotto un rumore capace di mettere in fuga, danneggiare, persino uccidere la fauna marina. Per proteggere foche e balene, viene utilizzato un sistema di “bolle d’aria”, che riducono il rumore subacqueo di più del 90%. La cortina di bolle viene formata sul fondo del mare, attorno al luogo di perforazione; l’aria è fornita da speciali compressori prodotti allo scopo di ridurre i decibel sottomarini