Quando ascoltiamo un discorso, il nostro cervello si sincronizza sulla velocità iniziale del parlato e si comporta come la ruota di una bicicletta, che per un po’ di tempo continua a girare alla velocità impressa dalla pedalata, anche se si è smesso di imprimere forza.
E’ come se un meccanismo di sincronizzazione tra le onde cerebrali e la velocità del parlato avesse la tendenza a non cambiare e funzionasse per un un certo tempo quasi per inerzia.
Questo funzionamento, osservato tramite magnetoencefalografia su un gruppo di volontari, ci consente di anticipare alcuni aspetti del discorso, ma se il ritmo del parlato cambia improvvisamente si possono verificare distorsioni percettive e quindi fraintendimenti. La scoperta è stata pubblicata su “Current Biology lo scorso mese di giugno, da un team di ricercatori presso il Max-Planck-Institut per la psicolinguistica e la Radboud University, a Nijmegen, nei Paesi Bassi.
Lo studio potrebbe contribuire a migliorare le condizioni dell’ascolto in ambienti rumorosi.