Get Social With Us
Che frastuono sotto il mare - Linear Apparecchi acustici
22818
post-template-default,single,single-post,postid-22818,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-3.6,wpb-js-composer js-comp-ver-6.7.0,vc_responsive

Che frastuono sotto il mare

Fino a poche decine di anni fa, non si sapeva molto sul rumore nell’oceano. Quando Jacques Cousteau realizzò un documentario nel 1956, lo intitolò “Il mondo silenzioso”, un termine che oggi i ricercatori non utilizzerebbero. Perchè in realtà, l’oceano è un luogo molto rumoroso: onde, vita marina e pioggia creano un certo frastuono. Una megattera può essere rumorosa quanto un motore fuoribordo. In aggiunta ci sono i suoni provocati dalle attività umane: non esiste una mappa globale del rumore, ma i ricercatori concordano sul fatto che il traffico delle navi è quasi raddoppiato tra il 1950 e il 2000, facendo crescere il fracasso di circa tre decibel per decennio. Questo si traduce in un raddoppio dell’intensità del rumore ogni dieci anni (i decibel sono calcolati su una scala logaritmica). Il suono si propaga in modo diverso nell’aria rispetto all’acqua, rendendo difficile il confronto tra i due ambienti. Ma l’esplosione prodotta da un cannone ad aria sismico usato per mappare il fondo del mare alla ricerca di petrolio e gas può essere forte come il lancio di un razzo o un’esplosione di dinamite sott’acqua; i motori delle navi e le trivellazioni petrolifere possono raggiungere il boato di un concerto rock. Alcuni di questi suoni sono udibili per centinaia di chilometri.

Non è ancora chiaro se i sistemi marini possano adattarsi a queste nuove condizioni di vita oppure se si verificheranno disastri ambientali. Dal punto di vista politico comincia ad esserci una certa sensibilità nei confronti del problema: lo scorso novembre le Nazioni Unite hanno concordato risoluzioni per salvaguardare la salute degli oceani, con “un urgente bisogno” di ricerca e cooperazione per affrontare gli effetti del rumore subacqueo antropogenico. L’Unione Europea ha adottato una serie di direttive per proteggere i sistemi marini con misure da applicare entro il 2020, compresa una disposizione per garantire che il rumore subacqueo non “influenzi negativamente” la vita marina.