Tramite l’esame fisiologico delle balene spiaggiate, alcuni studiosi hanno scoperto il sistema che permette ai cetacei di “cantare”; nonostante si sapesse ormai da 50 anni di questi elaborati vocalizzi, rimaneva un mistero come venissero prodotti. Ora il nuovo studio, pubblicato su Nature, chiarisce il meccanismo: la laringe, organo che nei mammiferi ospita le corde vocali, nelle balene si è specializzata per produrre i suoni, con una struttura di cartilagine a forma di U, vicina a un grande cuscino di grasso. Quando le balene spingono l’aria dai polmoni oltre questo cuscino, la struttura inizia a vibrare e questo genera suoni subacquei a frequenza molto bassa.
I principali autori della ricerca sono due tra i più noti studiosi della vocalizzazione animale: il danese Coen Elemans della Syddansk universitet (Sdu) e l’austriaco Tecumseh Fitch della Wien universität; grazie alle informazioni danesi e scozzesi sui cetacei spiaggiati, sono intervenuti rapidamente sugli animali, estraendo la laringe di una balenottera boreale, di una balenottera minore e di una megattera; quindi hanno condotto indagini approfondite in laboratorio, ricostruendo laringe e muscolatura, con modelli 3D.