Il silenzio produce le stesse risposte da parte del cervello che provocano i suoni. Insomma, noi non riconosciamo il silenzio semplicemente come un’assenza di rumore, ma lo percepiamo come se fosse esso stesso un suono. È quanto sostengono gli autori di una ricerca della John Hopkins University, che hanno voluto verificare empiricamente se alcune illusioni uditive, analoghe a quelle che si verificano con i suoni, si producono anche con il silenzio. I risultati, secondo i ricercatori, mostrano che il silenzio è percepito empiricamente e non soltanto dedotto cognitivamente dall’assenza di suoni. Una delle illusioni uditive su cui si è lavorato è la cosiddetta “one-is-more”: un suono lungo viene percepito come più lungo della somma di due suoni brevi, anche se in realtà la durata è la medesima. Lo stesso effetto è stato verificato con due pause di silenzio brevi, la cui somma viene percepita come più corta rispetto a una pausa di silenzio che in realtà è uguale come durata. Sette esperimenti hanno introdotto tre possibili illusioni del silenzio – fra cui appunto l’illusione “one-silence-is-more”- ciascuna corrispondente a un’illusione percettiva che in precedenza si pensava derivasse solo dai suoni. I soggetti su cui è stata effettuata la ricerca erano immersi nel rumore ambientale interrotto da silenzi strutturalmente identici ai suoni usati per testare le illusioni uditive originali. In tutti i casi, i silenzi hanno suscitato distorsioni temporali perfettamente analoghe alle illusioni prodotte dai suoni. “I nostri risultati – concludono gli autori – suggeriscono che il silenzio è veramente ascoltato, non semplicemente dedotto, introducendo un approccio generale per studiare la percezione dell’assenza”.