La prima conferenza internazionale sul silenzio si è svolta a Nocera Umbra, lo scorso luglio, organizzata dall’Istituto di Ricerca di Neuroscienze, Educazione e Didattica (RINED) della Fondazione “Patrizio Paoletti”, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e l’Haifa University.
Al convegno sono intervenuti scienziati ed esperti di fama internazionale (medici e psicologi) che, in tre giorni di confronto, hanno cercato di spiegare perché il silenzio sia così importante dal punto di vista del benessere psicofisico.
Secondo alcuni recenti studi, due ore al giorno di silenzio non solo aiuterebbero a ridurre l’ansia e i sintomi sgradevoli ad essa collegata (disturbi del sonno e problemi cardiaci), ma solleciterebbero anche lo sviluppo cellulare nell’ippocampo, la regione del cervello collegata alla formazione della memoria. Infine, mangiare in silenzio favorisce la consapevolezza di quante calorie assumiamo, aiutandoci eventualmente a dimagrire: udire i rumori della masticazione infatti aiuta la capacità limitare l’appetito.
Durante il seminario è intervenuta Olga Capirci, ricercatrice al Cnr, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione che ha presentato uno studio secondo cui l’assenza dei suoni consente alle persone sorde di percepire ed elaborare in modo più profondo le emozioni degli altri. “Osservare in silenzio le persone -ha sottolineato la studiosa- mettendo da parte l’opportunità di comunicare verbalmente, può aiutarci a comprendere meglio le emozioni che passano dalle espressioni dei volti, spesso influenzate dalle parole”.