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Dalle ragnatele ai mini microfoni - Linear Apparecchi acustici
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Dalle ragnatele ai mini microfoni

Le ragnatele possono vibrare per lo spostamento d’aria causato da suoni molto deboli, trasmettendo informazioni ai ragni che vi stanno appostati sopra. Questo meccanismo può essere utilizzato anche dagli esseri umani per costruire microfoni della dimensione di microchip che non siano disturbati dal cosiddetto rumore termico presente nei circuiti elettrici. Ronald Miles, un professore della Binghamton University nello stato di New York ha presentato il suo esperimento al 186° incontro dell’Acoustical Society of America a Ottawa, in Canada. Tale microfono non è ancora sensibile quanto quelli tradizionali a pressione, che funzionano con una membrana come ai tempi di Alexander Bell, l’ingegnere che brevettò l’invenzione del telefono. Il sistema a membrana è modellato sul sistema uditivo dei mammiferi, ma il programma che imita le ragnatele( molto sensibile ai flussi d’aria) potrebbe migliorare il segnale nei piccoli microfoni basati su chip. Insomma, sebbene ci sia ancora molta strada da compiere, la ricerca di Miles può permettere di superare i limiti intrinseci, appunto dovuti agli effetti del rumore termico, che non consentono oggi ai microfoni di raggiungere livelli di miniaturizzazione paragonabili a quelli di un chip.

Il nuovo microfono ad alta capacità è ispirato ai sistemi uditivi di piccoli animali come ragni, mosche tachinidi, Ormia ochracea e zanzare. A differenza di quasi tutti i microfoni convenzionali dotati di diaframma per rilevare la pressione sonora, questo strumento è costituito da una struttura sottile, porosa e mobile che è destinata a essere guidata da forze viscose dovute al flusso indotto dal suono.