Il cervello con l’età diventa più sensibile ai suoni ma si adatta con minore velocità e questo potrebbe spiegare come mai le persone anziane presentano problemi di udito in certe situazioni, dove i rumori di fondo disturbano l’ascolto. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di neuroscienziati della Western University in Canada, che hanno esaminato le reazioni della corteccia uditiva in due gruppi di persone sane. Di fronte ai rumori, le risposte del gruppo di giovani adulti, compresi tra 18 e 31 anni, si sono rivelate differenti rispetto all’altro, comprendente persone più anziane tra i 54 e 71 anni. In particolare, il secondo gruppo ha mostrato una capacità di adattamento inferiore all’altro. In sitazioni rumorose, è stato notato che il gruppo più anziano rimane ugualmente sensibile ai suoni forti e deboli, mentre quello più giovane riesce a ignorare i suoni deboli per seguire meglio il messaggio più importante che intende cogliere. Si è dimostrato quindi più veloce nell’adattarsi all’ambiente sonoro circostante, anche in presenza di rumori di sottofondo. Proprio questa capacità di ignorare suoni non pertinenti, slezionando i messaggi sonori in situazioni rumorose, è dovuta a una minore sensibilità del cervello, ma al tempo stesso a una abilità di adattamento superiore