Fare ascoltare la musica di Bach ai coccodrilli del Nilo e studiare la reazione del loro cervello è stato ritenuto un utile passo nell’ambito della ricerca scientifica, per capire l’evoluzione del sistema nervoso degli animali. Obiettivo del team di studiosi provenienti da Iran, Sudafrica, Francia e Germania, osservare tramite risonanza magnetica funzionale l’attività cerebrale dei rettili. Il coccodrillo rappresenta una delle specie più antiche tra i vertebrati: considerato una sorta di fossile vivente, è sopravvissuto alla scomparsa dei dinosauri, 65 milioni di anni fa, rappresentando un collegamento vivente tra i grandi rettili del passato e gli attuali uccelli. Il segreto della resistenza di questa specie risiede nella straordinaria fisiologia: creati per sopravvivere alle condizioni climatiche e ambientali più estreme, i coccodrilli sono infallibili cacciatori, anche grazie a un senso dell’udito finissimo.
Alla guida del gruppo di ricerca internazionale il dott. Felix Ströckens del Dipartimento di Biopsicologia della Ruhr-Universität (a Bochum, Germania).
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences” il 25 aprile 2018.