L’Università politecnica della Catalogna conserva e sviluppa la più grande raccolta al mondo di suoni della natura e dell’impatto che le attività umane hanno su questi: una conversazione di delfini interrotta dal rumore del motore di una barca, le esplosioni in mare di una compagnia petrolifera che effettua ricerche di petrolio vicino alla Groenlandia, il passaggio di elefanti vicino a un treno, ma anche il silenzio assoluto di una grotta delle Dolomiti e i canti delle megattere. Il progetto è nato in seguito alla collisione di una nave contro un capodoglio, alle isole Canarie, che ha provocato la morte di un passeggero. La compagnia marittima della nave, Trasmediterranea, incaricò un giovane studioso, Michel André, di cercare il modo di ridurre i rischi di collisione fra navi e grandi cetacei. Lo studio, come racconta il giornale spagnolo “El Pais”, doveva durare due anni, ma si prolungò per dodici e diede vita al Lab (laboratorio de aplicaciones bioacusticas) dell’Università catalana, che gestisce l’archivio.