I villaggi degli indiani Pueblo sono una delle maggiori attrazioni turistiche degli Stati Uniti. Uno dei più importanti insediamenti si chiama Chaco Canyon, si trova in Nuovo Messico e al suo interno sono state ritrovate numerose conchiglie. Il fatto è apparso sorprendente agli studiosi in quanto la cultura Pueblo si è diffusa nell’area delle cosiddette Grandi pianure, molto lontano dal mare. Un team di archeologi ha indagato sui motivi di questa curiosa presenza, arrivando a ipotizzare che le conchiglie venissero utilizzate come uno strumento per amplificare i suoni e mantenere un contatto sonoro fra il Chaco Canyon, che era il centro principale, e una serie di piccoli insediamenti satelliti le cui comunità gravitavano intorno a questo, comunicando informazioni e permettendo di sincronizzare le attività condivise. “Il Chaco Canyon – spiega Ruth van Dyke, che ha coordinato il team di ricerca – è circondato da oltre un centinaio di grandi case comunitarie che sono state finora poco studiate”. Addirittura, secondo gli archeologi, i centri satellite venivano realizzati in luoghi e con modalità costruttive tali da permettere di ascoltare meglio i suoni prodotti dalle conchiglie, utilizzate come trombe. Per capire quali potevano essere gli effetti sonori prodotti dalle conchiglie sull’ambiente, è stato utilizzato un modello informatico denominato Soundsheld analysis, che consente di determinare le proprietà acustiche delle conchiglie stesse. Al di là del fatto se questa ipotesi verrà o meno confermata, la ricerca ha il merito di inserire nello studio delle antiche comunità la dimensione sonora, un aspetto che ha avuto e ha tuttora un’importanza fondamentale nella convivenza fra le persone ma di cui, per quanto riguarda il passato, si conosce poco.