Tradurre in tempo reale il linguaggio dei segni, trasformando i gesti in espressioni vocali oppure in scrittura, e viceversa… Una chimera? Sembrerebbe di no. Un giovane imprenditore egiziano, Mohamed Elwazer, con questa idea ha già conquistato la copertina di “Forbes” con il titolo “La start up più promettente nata negli Emirati Arabi Uniti”. È qui, infatti, che avrebbe trovato gli investitori per mettere a punto il progetto nato, come lui stesso racconta, quasi per caso, osservando alcuni bambini che cercavano di parlare con i segni a un poliziotto, senza essere capiti. L’invenzione si chiama “KinTrans”: al pari di alcune consolle di giochi elettronici, legge i movimenti nello spazio, grazie a un controller senza fili. Quindi li ripete ad alta voce o li trascrive, facendo anche l’operazione contraria, cioè traducendo il parlato in gesti. Il tutto avviene in totale riservatezza, senza bisogno di un interprete e senza registrare le conversazioni; per il funzionamento dell’apparato bastano una connessione wifi e una presa elettrica.
Il sistema riconosce già migliaia di segni statunitensi e arabi con il 98% di affidabilità; attualmente è in via di sperimentazione in alcune banche e uffici pubblici statunitensi e degli Emirati, disponibile solo per le aziende, non ancora per i privati. Il prossimo passo sarà quello di creare una app per gli smartphone.