La colcea, l’organo principale dell’orecchio interno, potrebbe rivelarsi sensibile agli stimoli dolorosi. I ricercatori della Northwestern University di Chicago hanno dimostrato l’esistenza di un percorso di segnalazione del dolore, diverso da quello che porta al cervello gli impulsi sonori. Lo studio è stato condotto finora sui topi in laboratorio; se la scoperta si confermasse anche negli esseri umani, potrebbe portare a grandi sviluppi in campo acustico.

I ricercatori americani ipotizzano che il nostro udito possa avere una sorta di guardia del corpo: quando i segnali sonori sono così intensi da provocare danni irreversibili, dalla coclea parte un messaggio al cervello. Sarebbe questo il sistema di allarme che ci fa mettere le mani sulle orecchie al passaggio di un’ambulanza con le sirene spiegate. I nervi che normalmente avvisano del dolore non sono presenti nelle nostre orecchie e il meccanismo che ci protegge è diverso anche se parallelo a quello che ci fa ascoltare i suoni.