Si è conclusa la rassegna “I suoni delle Dolomiti”, il Festival che dal 23 agosto al 1 ottobre ha portato in alta quota la musica, tra i prati come palcoscenici e le montagne come anfiteatri; la rassegna non conosce confini di genere, tra classica, etnica, jazz, canzone d’autore, teatro musicale; si suona tra rifugi, spianate, sentieri e radure delle montagne del Trentino.
Il violoncellista Mario Brunello, tra i più famosi della scena internazionale, cura la direzione artistica del Festival, dopo che 28 anni fa ha partecipato alla prima edizione: “Le cime -ha dichiarato Brunello- sono una scala verso il cielo, verso lo spazio infinito. Quando si affronta una partitura si entra in uno spazio che, purtroppo, è per pochi. La montagna apre questo spazio a quanti vogliono frequentarla, dà la possibilità di toccare con un dito l’infinito che la musica riesce a svelare. L’idea di base è che la musica è qualcosa che può dialogare non solo con chi l’ascolta, ma anche con la natura e in particolare con le Dolomiti.”