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Le tracce dell'ipoacusia nella musica di Beethoven - Linear Apparecchi acustici
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Le tracce dell’ipoacusia nella musica di Beethoven

La genialità di Beethoven sarebbe stata anche frutto della sua ipoacusia: sull’evoluzione della musica del grande compositore la sordità avrebbe avuto un forte impatto. Un recente studio condotto presso lo Swammerdam Institute for Life Sciences dell’Università di Amsterdam, apparso sul British Medical Journal (20 dicembre 2011) col titolo Beethoven’s deafness and his three styles, ha cercato di valutare l’impatto del calo di udito e della successiva sordità nella produzione sinfonica del grande maestro. I ricercatori coordinati da Edoardo Saccenti hanno scoperto che il compositore utilizzava meno le frequenze che sentiva peggio: in principio Beethoven smise di udire le note più acute, di conseguenza avrebbe utilizzato sempre più le note basse e medie. Quando col passare degli anni divenne completamente sordo (intorno al 1825), non avrebbe più cercato di ascoltare la sua musica, tornando così al suo mondo musicale interiore e alle precedenti esperienze di composizione.