L’incessante barrito del Mondiale
Le vuvuzela, trombette di plastica diventate simbolo del Mondiale sudafricano, sono pericolose per l’udito: il loro suono raggiunge i 127 decibel a due metri di distanza; l’ascolto ravvicinato dai 7 ai 22 secondi supererebbe i limiti consentiti sul lavoro (più di una motosega), causando un danno uditivo temporaneo; dopo 3 o 4 partite in queste condizioni rumorose, di suono ravvicinato e prolungato, gli esperti sostengono che l’udito potrebbe risentire di deficit permanenti.
Per un breve periodo ne fu vietato l’uso durante le partite, a causa del rumore intenso e ininterrotto, nel 2008 però la FIFA ci ripensò, dato che le vuvuzela piacciono tanto ai tifosi Sudafricani. In Italia, al contrario, c’è chi ha chiamato il tecnico della televisione, pensando a un guasto dell’audio. Il gadget più venduto fuori dagli stadi? I tappi per le orecchie, che riescono ad abbattere il frastuono di 30 decibel.