L’UE abbassa il volume al motore
L’inquinamento acustico provocato dal traffico automobilistico subirà limitazioni più severe: a Strasburgo, nel febbraio scorso, il Parlamento europeo ha affrontato l’argomento, dichiarando di volere attenuare il volume dei motori, ritenuto nocivo per la salute dei cittadini. Il frastuono dovuto al traffico espone la metà della popolazione urbana dell’Unione europea a livelli di rumore superiori a 55 decibel.
L’inasprimento dei limiti concessi dovrebbe portare gli standard a scendere da 74 a 68 db con un margine leggermente più ampio concesso alle auto di grossa cilindrata; solo i camion più pesanti potranno raggiungere gli 81 db.
“L’impatto nocivo del rumore del traffico -ha affermato il relatore Miroslav Ouzký (Repubblica ceca)- è stato scientificamente provato, ma la proposta legislativa si è interamente concentrata sul rumore generato dal motore del veicolo. La mia idea era più ampia fin dall’inizio, riguardando altri aspetti connessi, come l’asfalto della strada, aerodinamica e pneumatici”. Il disegno di legge è stato approvato con 401 voti a favore, 228 contrari e 20 astensioni: prevede nuovi limiti al rumore, entro 6-8 anni dall’entrata in vigore della normativa.
I deputati vorrebbero introdurre un sistema di etichette per le auto di nuova produzione, in modo da informare i consumatori sul livello sonoro, simili a quelle già in uso per il consumo di carburante.
Il Parlamento ha affrontato infine il problema dei motori “troppo” silenziosi delle auto elettriche e ibride, potenzialmente pericolose per i pedoni. Il progetto di legislazione individua un numero di standard sonori che dovrebbero essere sviluppati per creare il Sistema di allarme acustico per tali veicoli (Acoustic Vehicle Alerting System – AVAS).