Proteine alterate nella sindrome di Ménière
Sordità, acufeni e vertigini, una triade che potrebbe rivelare la presenza della sindrome di Ménière. I sintomi, che derivano da un aumento della pressione dei fluidi dell’orecchio interno, furono descritti per la prima volta nel 1861 dal medico Prosper Ménière e sono espressione di una malattia poco conosciuta ma diffusa e invalidante.
Tutt’oggi l’origine dei disturbi rimarrebbe nel 90% dei casi sconosciuta.
Un recente congresso organizzato a Torino da Aimm (Associazione italiana malati di Ménière) ha indicato nella genetica le speranze di guarigione: si è scoperto infatti che nelle persone affette da sindrome di Ménière alcune proteine sarebbero più spesso alterate che nell’individuo sano. Le stesse proteine sarebbero coinvolte nel meccanismo di regolazione del liquido nell’orecchio interno. In futuro si potrà intervenire sul gene oppure si potranno produrre farmaci per curare l’anomalia proteica.