Scoperto negli USA un gene che provoca la sordità negli anziani, fenomeno in crescita
Un giorno si potranno “curare” le forme senili di presbiacusia, che oggi possono essere trattate con successo mediante l’applicazione di protesi acustiche. Sono stati condotti studi su 20 topi presso l’Università del Wisconsin, i cui esiti sono stati pubblicati nel 2009 su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. Il team di ricerca ha dimostrato l’esistenza di un gene, denominato “Back”, capace di attivare processi di distruzione delle cellule ciliate presenti nel nostro apparato uditivo. Disattivandolo si fermerebbe l’avanzamento della sordità, che colpisce un numero crescente di persone, in particolare della Terza età. I numeri parlano chiaro: più del 40% delle persone oltre i 70 anni soffre di problemi di udito. Nei Paesi avanzati le ipoacusie sono in crescita, arrivando a interessare circa il 10% della popolazione. I fattori scatenanti sono molteplici, nella metà dei casi c’è una predisposizione ereditaria, ma rilevanti sono anche cause di tipo ambientale, quindi l’essere sottoposti a suoni e rumori eccessivi (dal portale Press-IN, notizie n. 217 e 235).