I ricercatori dell’Eth, il politecnico di Zurigo che ha prodotto alcuni premi Nobel e dove ha studiato anche Albert Einstein, sono riusciti a far muovere le onde sonore soltanto in una direzione. In futuro, assicurano, questo metodo potrebbe essere applicato anche a tecniche che utilizzano le onde elettromagnetiche, come quelle radar. Nell’esperimento dell’Eth, auto-oscillazioni spingono le onde sonore a muoversi in un circolatore in una sola direzione. Normalmente, infatti, il suono e le altre onde si propagano in tutte le direzioni, sia in avanti sia indietro. Il metodo sviluppato dai ricercatori dell’Eth impedisce alle onde sonore di propagarsi all’indietro senza che la propagazione in avanti si deteriori. Finora i tentativi fatti in questo campo erano riusciti a far muovere il suono in un’unica direzione soltanto al prezzo di ottenere una sua riduzione. Il fondamento del nuovo metodo sono le auto-oscillazioni, in cui un sistema dinamico ripete periodicamente il proprio comportamento: grazie a esse il segnale compensa la riduzione che era stata osservata nelle esperienze precedenti. I ricercatori hanno spiegato così l’obiettivo della loro attività: quando si parla con qualcuno che si trova a una certa distanza, quella persona può sentire chi parla tanto quanto quest’ultimo può sentire lei. Questo è utile quando si ha una conversazione, ma in alcune applicazioni tecniche è meglio che le onde viaggino soltanto in una direzione, ad esempio per evitare riflessi indesiderati di luce o microonde.