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Perché non si percepiscono le dissonanze - Linear Apparecchi acustici
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Perché non si percepiscono le dissonanze

Uno studio sulla popolazione amazzonica degli Tsimané, una delle poche ad aver avuto un’esposizione minima alla cultura occidentale, ha dimostrato che la percezione delle note dissonanti o consonanti (piacevoli o meno) è legata a fattori culturali e non a caratteristiche fisiologiche dell’apparato uditivo.

L’esperienza musicale ci fa cogliere i suoni come gradevoli o meno: questa la conclusione cui sono giunti alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, della Brandeis University a Waltham e della Baylor University a Waco; il loro studio etnomusicologico è stato descritto su “Nature”.

Josh McDermott e colleghi hanno condotto la ricerca sulle preferenze musicali della popolazione indigena dell’Amazzonia boliviana che ha avuto una scarsissima esposizione alla cultura occidentale, per confrontarle con le preferenze degli abitanti della capitale La Paz e di un piccolo centro rurale. Gli Tsimané non hanno mostrato alcuna differenza di valutazione fra suoni consonanti e dissonanti, a differenza degli altri due gruppi. I ricercatori hanno escluso che le risposte fossero dovute a una differenza nella capacità di discriminazione acustica o a particolari inclinazioni estetiche legate a suoni familiari. Una possibile spiegazione di questa insensibilità alla differenza fra suoni consonanti e dissonanti potrebbe essere legata al fatto che nella loro cultura musicale mancano linee musicali multiple.

Come osserva in una nota di commento Robert Zatorre – neuroscienziato alla McGIll University di Montreal non coinvolto nello studio – l’assenza di relazioni armoniche nella musica Tsimané può averli resi insensibili a questa qualità sonora per un fenomeno analogo a quello che si osserva anche nella lingua parlata. Quando in una lingua certi contrasti sonori sono assenti – come la distinzione tra “r” e “l” o fra “b” e “p” – dopo una certa età i parlanti perdono la capacità di distinguere tra quei suoni a causa della sintonizzazione del sistema uditivo e neurologico alle esigenze dell’ambiente.