Nel dibattito su come risolvere il problema della peste suina diffusa fra i cinghiali in una zona rossa compresa tra Piemonte e Liguria ha fatto la sua apparizione anche il tema del rumore. Da un lato c’è chi pensa che sia necessario ridurre il numero dei cinghiali con un’azione di caccia selettiva. Dall’altro c’è chi avverte che gli spari dei cacciatori potrebbero spaventare i cinghiali e spingerli a scappare dalla zona rossa, diffondendo la malattia anche in altri territori. Per cercare di risolvere questo dilemma, il senatore Francesco Bruzzone ha proposto alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, di liberalizzare i moderatori del suono dei fucili, cioè i cosiddetti silenziatori. Ossia di autorizzarne l’impiego, oggi vietato, nell’azione di contenimento del numero dei cinghiali. E c’è chi propone già di estendere questa proposta in maniera più ampia, per ridurre l’inquinamento sonoro delle attività di caccia, ma anche il rischio di danni all’udito per gli stessi cacciatori. Ma il dibattito fra ambientalisti e cacciatori, su inquinamento acustico e caccia al cinghiale, è destinato a proseguire.