Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 360 milioni di persone nel mondo, di cui 7 milioni in Italia, convivono con una diminuzione della capacità uditiva; il numero purtroppo sarebbe destinato a raddoppiare nei prossimi trent’anni.
I dati sono allarmanti, soprattuto se correlati a studi recenti, volti a dimostrare come le persone affette da ipoacusia presentino un rischio maggiore di declino cognitivo, associato a depressione. I pericoli riguardano specialmente la popolazione anziana: più del 50% delle persone sopra i 70 anni soffre di ipoacusia, in forme diverse, tra sintomi lievi e acuti, mentre tra gli over 80 sono più dell’80%. Queste cifre giungono dagli Stati Uniti, diffuse dal National Health and Nutrition Examination Survey. Alcuni studi pubblicati sulla rivista medica “Jama” confermano l’associazione tra problemi di udito non trattati e un aumentato rischio depressione, declino cognitivo, cadute, malattie cardiovascolari.