Come fanno alcune specie di ragni ad ascoltarci, se non hanno né orecchie né timpani?
Eppure gli aracnidi saltatori, famiglia che include il 13% di tutte le specie conosciute, sono talmente sensibili che riescono a captare voci e rumori da diversi metri di distanza.
La scoperta, descritta recentemente su Current Biology, confuta la diffusa teoria che questi animali, non avendo orecchie, non possano sentire e la loro sensibilità sia limitata al tatto e alla vista.
Attraverso il monitoraggio dell’attività elettrica del loro cervello, gli scienziati della Cornell University (USA) hanno esaminato le loro sorprendenti capacità uditive.
Prima di tutto è stata notata un’attivazione anomala nella risposta neurale di questi animali quando qualcuno spostava rumorosamente una sedia del laboratorio o batteva le mani. Questa reazione è stata subito ricondotta alla peluria presente sulle zampe. Infatti quando questa è stata bagnata con acqua e resa incapace di vibrare, i neuroni uditivi dei ragni hanno smesso di attivarsi in risposta ai suoni.
Ulteriori studi di approfondimento hanno appurato che gli aracnidi di questa specie riescono a udire un battito di mani a oltre 5 metri di distanza e sono più sensibili ai suoni cupi (tra gli 80 e i 130 Hz) come le voci maschili e il ronzio delle vespe parassitoidi, loro predatrici.