Il terribile ruggito del Tirannosauro Rex che ha lasciato inchiodati sulla poltrona del cinema migliaia di spettatori, probabilmente nella realtà di 66 milioni di anni fa era ancora più terrificante. La BBC ha trasmesso un documentario per avallare la nuova teoria dei naturalisti e per farci ascoltare quel rumore, affidando il compito al noto volto televisivo di Chris Packham. Si è propensi a credere che i dinosauri si esprimessero più come uccelli e rettili, piuttosto che sull’esempio dei mammiferi predatori di oggi. Per questo Packham ha incontrato Julia Clarke, professore di paleontologia dei vertebrati presso l’Università del Texas, per riprodurre in laboratorio il verso del T-Rex.
“I rumori più agghiaccianti nel mondo naturale -ha detto Packham- oggi arrivano dai predatori: l’ululato del lupo, il ruggito della tigre, ma gli esperti ora dubitano che i T-Rex, antenati degli uccelli e strettamente imparentati con alligatori e coccodrilli, si esprimessero come loro. Grazie all’esame della scatola cranica del grande predatore, lo scienziato Larry Witmer dell’Università dell’Ohio ha definito i contorni degli organi uditivi: si suppone che il T-Rex fosse molto sensibile alle basse frequenze, le stesse che probabilmente emetteva per comunicare su enormi distanze”.
Il verso messo a punto dagli studiosi risponde a note di bassa frequenza, un rombo minaccioso, molto vicino al suono ritmico dei passi del dinosauro che si sente nel film “Jurassic Park”, o alle note che preannunciano l’arrivo dello squalo in “Jaws”.
Nella trasmissione prodotta dalla BBC, si può ascoltare il verso al seguente link (dal minutio 37): https://www.dailymotion.com/video/x6d590l