In Italia sarà pari al 95,7% la quota di neonati che, nel 2017 (sulla base dei tassi di nascita), saranno sottoposti a screening audiologico. Questi dati diffusi dall’Istituto italiano di Medicina sociale sono molto incoraggianti: l’esame infatti consente di identificare precocemente eventuali deficit uditivi nei bambini. Si tratta di un test rapido e indolore; si esegue con una piccola sonda nel condotto uditivo esterno, in grado di registrare la risposta della coclea a piccoli suoni inviati. Il test attualmente è compreso tra i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), nella lista delle prestazioni mediche garantite dal servizio sanitario nazionale in forma gratuita o tramite ticket. Fino al 2011 solo sette regioni su venti (Campania, Emilia, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche e Toscana) si erano dotate di una legislazione regionale per l’UNHS (Universal Newborn Hearing Screening). Nel 2003 solo il 29,9% dei bambini riceveva questo tipo di visita.