Una ricerca americana su gruppi di bambini (7-11 anni) e adolescenti (12-18 anni) affetti da perdita uditiva ha voluto esaminare i problemi relazionali a scuola dei giovanissimi ipoudenti, a confronto con quelli dei ragazzi normoudenti. Lo studio è stato condotto presso l’Università di Dallas negli Stati Uniti (School of Behavioral and Brain Sciences), dove è stato pubblicato il 20 febbraio 2018, su “Sage journals”.
Dall’indagine sono scaturiti dati proccupanti: tra gli adolescenti con problemi uditivi, il rischio di finire vittime di bullismo in classe è quasi il doppio rispetto ai coetanei che non presentano danni all’udito (50% contro 28%). Nei bambini la problematica è meno grave ma comunque presente (38,7% dei piccoli ipoudenti hanno subito episodi di bullismo contro il 33% dei normoudenti).
“In adolescenza basta poco per sentirsi emarginati -ha sottolineato il dott. Andrea Warner-Czyz, che ha diretto l’indagine- talvolta è sufficiente non comprendere un gioco di parole o altri spunti che riguardano l’umorismo del gruppo. Spesso i giovani esaminati non capivano nemmeno i motivi per cui erano finiti a fare le vittime (il 45%).”