È stata inaugurata al Centro visite di Erto e Casso una sala espositiva ed emozionale che consente ai visitatori di rievocare a livello sensoriale la tragedia del Vajont, con l’utilizzo di suoni, immagini e soffi d’aria. Nella sala possono entrare cinque persone alla volta e l’esperienza dura cinque minuti e mezzo. Quest’anno verrà ricordato il 60esimo anniversario della tragedia, avvenuta nel 1963, con una serie di iniziative che culmineranno il prossimo 9 ottobre, lo stesso giorno in cui una enorme massa di acqua e fango devastò le rive del lago del Vajont e si riversò a valle. Il Centro Visite di Erto e Casso è situato nel paese di Erto (provincia di Pordenone), che si affaccia sul lago, nell’edificio delle ex-scuole elementari del paese. E’ uno tra i più importanti e completi centri di documentazione sul disastro del Vajont e valido punto di riferimento per studi e ricerche. Secondo quanto riporta il Corriere delle Alpi, la visita della sala è composta di due momenti: nei primi minuti scorrono le immagini di com’erano il lago e le località che vi si affacciavano prima della catastrofe, accompagnati dai suoni e dai rumori della vita di montagna. Poi tutto diventa nero, il pavimento comincia a vibrare e un soffio d’aria rievoca la folata di vento provocata dallo spostamento dell’enorme massa d’acqua. E ancora si ode il rumore provocato dall’onda distruttrice. Infine si ascoltano le testimonianze dei sopravvissuti raccolte poco tempo dopo l’evento. La sala permette di completare in maniera emozionale il percorso didattico del Centro, che è visitato da circa diecimila persone ogni anno.